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HOTEL SAVOIA BEELER
Le origini
L’albergo Savoia Beeler nasce dall’intuizione di una intraprendente cittadina svizzera, Anna Adler, nata a Solothurn nel 1849 ed emigrata a Nervi nel 1895 dopo la morte del marito Joseph Dahinden. Le sue vicende ripercorrono un poco la storia delle famiglie Dahinden - Beeler.
La signora Adler inizia la sua attività gestendo la pensione Bel Sito di Capolungo situata nelle vicinanze del Hotel Eden (allora l'albergo più bello di Nervi) proprietà di un’altra famiglia svizzera, i Fanconi Klainguti, che lo aveva acquistato nel 1888.
All’epoca dell’acquisto Tomaso Fanconi è già proprietario dell’Hotel Bernina a Samedan (1865) e dell’Hotel Viktoria a St. Moritz (1875).
(Dolf Kaiser in ”Tomaso Fanconi”, Dizionario storico della Svizzera,
http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/d/D30127.php)
Come molti altri albergatori svizzeri presenti a Nervi, la famiglia Fanconi gestiva l’Eden nella stagione invernale mentre indirizzava i suoi clienti per la stagione estiva presso i suoi alberghi in Svizzera.
Tomaso Fanconi fu anche fondatore della “Pro Nervi”.
Nel 1897 Anna Adler acquista dal conte Emanuele Gnecco un terreno vicino alla pensione Bürgi e un vecchio fabbricato all’epoca utilizzato prima come pastificio e poi come orfanatrofio.
Il posto è ben studiato essendo vicino sia alla stazione di Nervi che alla via della Marina (passeggiata a mare).
I lavori iniziano immediatamente e il nuovo albergo è già operativo nell’autunno 1898 quando inizia la sua attività con il nome di "Pensione Sanitas” e si conquista subito una vasta clientela costituita soprattutto da tedeschi e russi.
Nel 1900 Anna Adler conosce a Genova il marito Carl Beeler, figlio di un albergatore di Seewen, e la nuova coppia gestisce d'inverno la pensione Sanitas e d'estate l'albergo Roessli a Seewen, secondo l'uso dell'epoca.
Nel 1902 la Pension Sanitas cambia nome in Albergo Savoia, in omaggio alla casa reale italiana.
Nel 1906 il vecchio pastificio viene ristrutturato e diventa la dépendance dell’Albergo Savoia.
Carl Beeler è nominato presidente dell'associazione "Pro Nervi" ma purtroppo nel 1907 la moglie Anna muore.
Rimasto solo Carl sposa la cugina di Anna, Giuseppina, esperta della gestione alberghiera ma anch'egli muore di tisi nel 1912 e alla vigilia della prima guerra mondiale la responsabilità dell'albergo ricade interamente su Giuseppina Beeler.
Tra le due guerre
Sono momenti difficili e con la stagione 1913/1914 si conclude il primo ciclo di attività dell’Albergo Savoia che, come gli altri grandi alberghi di Nervi, chiude con l’entrata in guerra dell’Italia nell’estate 1915 e viene trasformato in ospedale di guerra.
Finito il conflitto, trovandosi la proprietà in una situazione difficile, l’albergo viene venduto alla Banca Carbone & Crovetto di Bogliasco che avrebbe voluto trasformarlo in un Casinò. L’operazione non riesce a seguito di un nuovo decreto del governo che limita le possibilità di apertura di Casinò alle zone di confine.
L'albergo riprende quota con il Trattato di Rapallo (16 aprile 1922) tra Germania e Unione Sovietica. La delegazione bulgara infatti sceglie al completo il Savoia.
"Aprile 1922
Our delegation, headed by Stambollski and Finance Minister Tourlakov, with myself as chief of propaganda, was assigned to the Hotel Savoia in Nervi, a small town on the Italian Riviera. All the delegations except the British and French, which stayed at the Miramar in Genoa, were distributed among small resort towns near the city.
The German delegates, headed by Chancellor Wirth and the brilliant Foreign Minister, Walther Rathenau, also were staying in Nervi. The Yugoslavs were in Rapallo.
The Soviet delegation, headed by Chicherin, Rakovsky, and Krassin, was in Santa Margherita."
Kosta Todorov, Balkan firebrand: the autobiography of a rebel, soldier and statesman, Chicago & New York: Ziff-Davis publishing company 1943
Nel 1925, dopo una serie di vicissitudini, la banca rivende l’albergo a Giuseppina Adler ma la situazione non è più quella di prima della guerra.
La clientela russa è scomparsa dopo la rivoluzione e i tedeschi si trovano in gravi difficoltà economiche.
Non resta che puntare su un nuovo tipo di clientela: quella svizzera e italiana….....
Nel giro di breve tempo molti importanti clienti iniziano a frequentare il Savoia: Pirelli, Giavazzi, Stiegler ecc.
Con l’arrivo dei nuovi clienti cambiano le abitudini: gli orari dei pasti diventano più flessibili, alla cucina internazionale si sostituisce una cucina italiana cambiando chef e l’albergo resta aperto anche per la stagione balneare (1928).
Nervi viene incorporata nella Grande Genova, il parco Gropallo diventa pubblico, nascono i bagni comunali sulle proprietà espropriate dell’albergo Schweizerhof e si costruiscono campi da tennis.
Nel 1932 viene venduto l'albergo Roessli che da tempo versava in situazione precaria.
Molti alberghi a Nervi, e non solo, incontrano difficoltà finanziarie, compreso il magnifico Hotel Eden. Il regime fascista e le sanzioni per l'occupazione dell'Abissinia complicano le cose.
I ricchi clienti non si vedono più, inizia il cosidetto turismo di massa ma il Savoia diventa il primo albergo di Nervi.
L’Africa a Nervi
Nel maggio del 1938, in occasione della visita di Mussolini a Genova, è ospite del Savoia a spese del governo fascista un gruppo di dignitari etiopici venuti al seguito del Duce per partecipare ai festeggiamenti genovesi.
Fanno parte del gruppo (una cinquantina tra notabili, addetti e assistenti) Ras Hailù, ex re del Goggiam, l’Abuna Iohannes, capo della chiesa coopta, Mohamed Haasci, sultano dell’Ogaden e altri.
Il Savoia visse cinque giorni memorabili e a lungo rimase il ricordo di questi strani ospiti che mangiavano su grandi tovaglie posate sui pavimenti delle eleganti sale del Savoia.
Nella mente di molti nerviesi tale ricordo fu sostenuto dalla distribuzione di laute mance nelle prime banconote appena stampate per l’Africa Orientale Italiana da parte degli ospiti che, abituati alle monete d’argento, non attribuivano alla carta nessun valore.
Lasciato il Savoia i notabili etiopici proseguiranno la visita raggiungendo Torino dove si fermeranno tre giorni.
La seconda guerra mondiale
All'inizio della seconda guerra tutto il personale straniero viene allontanato. I Beeler, cittadini svizzeri, continuano ad usufruire di permessi di soggiorno.
La guerra porta molte difficoltà: necessità dell'oscuramento, difficoltà nell'approvvigionamento di viveri e carbone, carte annonarie. Viene chiusa la passeggiata e poste mine sulla scogliera.
Il timore dei bombardamenti su Genova spinge molte persone abbienti a trasferirsi a Nervi per non allontanarsi troppo dal posto di lavoro. Il Savoia, unico albergo di Nervi a non essere stato requisito, è praticamente al completo e la vita scorre relativamente tranquilla fino all'8 settembre del 1943.
Il dopo guerra
Il 27 aprile del 1945 arrivano al Savoia gli americani. La guerra è finita e il Savoia è l'unico albergo che ha un ristorante funzionante tra Genova e Rapallo. La ripresa nel dopoguerra è lenta ma costante. Carlo Beeler sposa nel 1951 Elisabeth e una nuova generazione prende in mano la gestione dell'albergo puntando dapprima sui clienti svizzeri e poi sul Festival Internazionale del Balletto di Nervi.
(Molte informazioni sulla storia dell'Hotel Savoia e sulla vita delle famiglie Adler-Beeeler sono frutto di lunghe conversazioni con la Sig.ra Elisabeth Beeler che gentilmente ha voluto condividere i suoi ricordi di famiglia, ndr)
(seguono ulteriori aggiornamenti)
Per le vicende di Nervi durante la seconda guerra mondiale e la Resistenza vedi:
http://www.parcoculturalenervi.it/1920_45.html